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E' da diversi mesi che parlo con gli amici del progetto portato avanti dai ragazzi che curano il sito de il vangelo secondo precario : un progetto interessante, innovativo, che parte dal basso per narrare le disavventure di chi, come me, ogni mattina fa il suo voto a San Precario prima di recarsi in ufficio. C'è chi ha mandato qualche euro per finanziare il progetto, chi ha contribuito con esperienze di vita vissuta, chi ha dato il suo appoggio semplicemente provvedendo a diffondere il più possibile la notizia. Centinaia, anzi migliaia di ragazzi ogni giorno fanno del loro meglio per assicurarsi un posto di lavoro, per renderlo un po' meno precario, e l'evolvere di questo progetto on line ci ha accomunato un po' tutti: come si suol dire, mal comune mezzo gaudio.

San Precario, dal canto suo, deve essersi commosso al suono delle migliaia di voci che quotidianamente lo invocano, se ha voluto permettere al progetto di uscire dalla rete: grazie all'impegno degli organizzatori, le storie di ordinaria follia raccontate dal precario della porta accanto hanno preso forma tramutandosi in una pellicola degna di lode pronta a sbarcare nei botteghini dei cinema.

Nonostante l'evento non sia stato pubblicizzato a dovere, ha avuto un inaspettato successo, almeno a giudicare dalla fila davanti al cinema Anteo di Milano che questa sera, grazie al patrocinio della Provincia di Milano, offriva ben due proiezioni gratuite in prima e seconda serata.

Poichè San Precario sembra essere il santo più in auge del momento, non mi è stato difficile trovare altre due povere vittime del lavoro precario, pardon "flessibile", con cui condividere una bella serata, nel tentativo di sorridere delle nostre comuni disgrazie. Dopo esserci organizzate con una sola macchina per risparmiare sui costi di benzina e parcheggio (San Precario ci protegge, ma non è certo in grado di aiutarci anche sul fronte economico), eccoci tutte lì, davanti al cinema Anteo, in ragionevole anticipo per sperare di assistere alla proiezione.

Il cinema Anteo è molto grande, e la Provincia di Milano è stata davvero generosa nel mettere a disposizione dell'esercito del precario la sala più capiente per ben due proiezioni, ma probabilmente ha fatto i conti senza l'oste: i posti in sala erano circa 400 ma la compatta schiera del deprecato esercito del precario superava di gran lunga le mille unità.

Apriti cielo.

Come mucche al macello in attesa di essere marchiate prima di finire sulle nostre tavole, attendevamo trepidanti la consegna dei biglietti per assicurarci un posto in sala. Peccato che alla Provincia di Milano non sia venuto in mente di far stampare dei biglietti prepagati per evitare inutili diatribe... Dopo ore di inutile fila, l'esecito del precario si è comportato come è solito fare nella vita quotidiana: ha sgomitato per cercare di accaparrarsi un posticino. C'era chi cercava di scavalcare la fila, chi si imbucava dalle entrate di servizio, chi litigava con gli incolpevoli dipendenti del cinema Anteo...

Stanca di vedermi scavalcare dai soliti furbetti, mi sono improvvisata body guard nel tentativo di riportare un minimo di civiltà fra le schiere dell'esercito del precario, trascinando nell'impresa le due povere sfigate che hanno avuto l'ardire di uscire con me stasera. E lì è iniziato il vero cinema.

C'era la mamma della protagonista che spergiurava di avere un posto riservato,il fratello del regista che "non si capacitava dell'equivoco", l'amico del webmaster de il vangelo secondo precario, la donna in carriera arrivata all'ultimo minuto che si lamentava perchè era sicura di essere nella lista di chi doveva entrare , il simpaticone leggermente alticcio che tentava maldestramente di corrompere il personale di sorveglianza... Ma il migliore in assoluto è stato il sindacalista. Costui, al grido di "Sono qui per voi, mi batto tutti i giorni per migliorare il vostro stile di vita, è assurdo che mi si neghi l'accesso quando so per certo che ci sono almeno due posti liberi riservati a me !!!" non voleva proprio accettare di esser rimasto fuori. Piano piano, anche i più scalmanati si sono decisi ad abbandonare l'atrio del cinema Anteo.

Me compresa.

Sì, proprio io che, non vedendo più nell'atrio il simpatico sindacalista e ritenendo ingiustamente che fosse riuscito ad imbucarsi, stavo meditando di aspettarlo all'uscita per dirgliene quattro. Io che tentavo di radunare le folle per organizzare un picchetto sotto gli uffici della Provincia di Milano, per protestare contro una simile organizzazione. Io che mi maledicevo per aver voluto conservare un minimo di dignità e non essermi imbucata come tutti gli altri.

Naturalmente la serata si è conclusa al pub, in compagnia del solito long island, circondata dalle solite facce da sfigati tali e quali alla mia. L'esercito del precario, per una volta che aveva l'occasione di vedersi sul grande schermo, è stato escluso dalla manifestazione. Questa sera 400 persone hanno assistito ad un bellissimo film, altre mille hanno meditato sconsolate sul loro destino...

La prossima volta, invece di accalcarci come bestie nell'atrio di un cinema, sosteniamo chi cerca di dar voce al nostro disagio: compriamo il dvd (costa pochissimi euro) ed organizziamo una proiezione nel salotto di casa !!! Purtroppo non è andando al cinema che riusciremo a migliorare le nostre condizioni... Perciò ho una proposta: esercito del precario, destati ed impugna le armi !!! E se un bel sabato pomeriggio, in cui generamente il povero soldato giace sfatto dalle quotidiane battaglie per conservare l'ombra di un posto di lavoro, ogni precario si svegliasse e decidesse di combattere? Ad esempio, ci si potrebbe incatenare tutti al Duomo di Milano e farci riprendere da qualche telecamera, giusto per far vedere all'Italia intera quanti siamo e di cosa siamo capaci...