Capodanno 2006, ore due di notte. Abbiamo già mangiato e brindato a sufficienza, e più d'uno propone di andare a ballare al Pelledoca per smaltire un po' il cibo e l'alcol che abbiamo in corpo. C'è chi dice che il Pelledoca è il miglior locale di Milano, chi lo snobba e vorrebbe andare altrove, chi (come me) non lo conosce.
Se la maggioranza vuole andare al Pelledoca, Pelledoca sia! Non possiamo mica passare tutta la notte a discutere per decidere in quel locale spostarci... Così cerchiamo di recuperare le macchine e di raggiungere questa discoteca, possibilmente prima dell'alba.
Arrivati al Pelledoca notiamo che è più la gente che esce che quella che fa la fila per entrare: sarà l'orario, oppure il posto non è un gran che? La musica che proviene dalla discoteca sembra bella, perciò ci mettiamo in fila anche noi.
Purtroppo però, anche se l'anno è cambiato, i costumi italiani sono rimasti gli stessi: segnatamente le brutte abitudini non mutano mai. I cani da guardia (in doppiopetto e auricolare) del Pelledoca ci fanno sapere, con tono smielato (quasi lascivo) che il locale è pieno, e non può entrare più nessuno. Nel frattempo, dal Pelledoca continuano ad uscire clienti ubriachi e barcollanti... Forse ho bevuto troppo anch'io e mi si è appannata la vista?
I modi e i toni dei buttafuori del Pelledoca mi chiariscono definitivamente la situazione: basterebbe essere più compiacenti, o magari indossare una minigonna ascellare, oppure ancora allungare una mancia per accedere tranquillamente alle sale della discoteca.
La mia compagnia è composta da gente un po' fuori di testa: c'è chi vorrebbe sbranare i cani da guardia, chi vorrebbe mettersi a gridare... Nessuno, comunque, è disposto a perdere la propria dignità per un motivo tanto banale come entrare in discoteca.
Ritorniamo tutti alle macchine: Milano è grande, immensa, ed è piena di locali dove aspettare l'alba !!!
Piegarsi allo stile pseudomafioso dei buttafuori del Pelledoca ci avrebbe consentito di fare quattro salti nella discoteca del momento, ma per un posto come il Pelledoca non vale assolutamente la pena di scendere a compromessi con la propria coscienza.
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Verso mezzogiorno finalmente vado a dormire: sono ubriaca, felice, in pace con me stessa. Nella mia mente si fa strada un pensiero positivo, che mi regala un sorriso mentre lentamente mi adagio fra le braccia di morfeo: il 2006 sarà un anno generoso, e mi porterà senz'altro tutto ciò che il 2005 si è scordato di regalarmi.