Ti consento di fare quel che ti pare, di dissentire, di dissenteria, di pensarla come ti pare, gratis et amore dei, di scrivere e di leggere, di espirare e di trattenere il fiato, di divulgare la satira e di distribuirla liberamente, di sentirti in obbligo ed il suo contrario, di essere una persona qualsiasi ma unica nel tuo genere, di essere banale fino alla noia, di essere volgare o scioccamente educata, di non venire mai ai party, di chiudere le porte all'imbecillità od aprirle perché se ne vada, di usare il congiuntivo in modo corretto, di bestemmiare in cinese, di parlare male del tuo alluce destro, di non essere cattolica, musulmana, animista, fedele alla linea telefonica, di vomitare contumelie, di fare gestacci dalla finestra mentre la casa del vicino ti sorpassa sulla tangenziale (?) di guardare rete 4 e pensare che in fondo quello lì con il sorriso a settecento denti nel cambriano non avrebbe avuto successo con le sue tivù (nel periodo cambriano, svariati milioni di anni fa, fecero comparsa i primi rudimentali occhi, dopo un silenzio evolutivo che durava dall'inizio della comparsa della vita sulla terra e, si sa, senza occhi, il berlusca non avrebbe avuto idioti che lo guardano sorridere), libera di pensare che questa sinistra vincerà le elezioni malgrado le divisioni interne, libera di essere stufa e di non esserlo, di passare il tuo tempo a guardare i veli di Maya, di pubblicare lavori altrui, di scrivere sui muri, di masticare gomma-pane, di non leggere la frase che segue, di considerare l'opportunità di, libera di passare al nemico e scoprire che il nemico era già passato dalla tua parte e tu, passando dalla sua ti trovi alfine con i tuoi, tutti passati dall'altra parte per fare uno scherzo a Ratzinger ed al cuoco musulmano di Don Gnocchi (alla romana), libera di possedere un naso a spirale, di leggere Kafka e di ridere della pasticceria vicina alla scuola di danza per donne sovrappeso, libera di imporre la tua idea del mondo al formichiere dello zoo di Pechino, libera di trovare insopportabile il panda, libera di mandarmi a quel paese per questa lettera interrotta...
Insomma ti do il libero e formale consenso di fare quello che non faresti mai e cioè quello che faresti se potessi fare senza saper di fare che ciò che fai è fattibile solo in caso facessi quel che fai.
Guarda che non ho la pretesa che tu sia d'accordo su tutto. Nota che ho evitato di inserire elementi o parole relative alla sessualità umana, al neonazismo, alla percentuale di neutroni che attraversano la tua testa in questo istante (tranquilla, sono solo raggi cosmici, ci siamo evoluti con questo livello di radiazione e non subiamo danni), all'altezza relativa del monte Everest, alla durata massima di un mantra buddhista (dopo la quale si diventa adoratori del formaggio con le cotiche), ho evitato di inserire oscenità e scurrilità tipicamente camionistiche...
Insomma, sei libera e basta anche se non lo sei.