La mia casella postale si stava lentamente riprendendo dalle abbuffate natalizie quando una sera, rincasando da lavoro, l'ho trovata agonizzante a causa dell'ennesima indigestione. La vile traditrice stavolta non ha avuto il coraggio di prendersi gioco di me: stava lì inebetita, lo sguardo sofferente, nella speranza che qualcuno accorresse in suo soccorso. Sulle prime avrei voluto lasciarla in quelle pietose condizioni per qualche giorno, tanto per vendicarmi dei suoi continui sbeffeggiamenti, ma mossa da carità cristiana ho deciso di porre fine alle sue sofferenze: mi è bastato estrarre il plico inviato da Albertini per restituirla a nuova vita.
Devo ammettere che non mi erano molto chiare le motivazioni che potevano aver spinto Albertini ad inviarmi il prezioso libriccino (dal momento che Albertini non è in lizza per le prossime elezioni), perciò ho letto con estrema attenzione la letterina ad esso allegata. Pare che questo libriccino voglia essere una sorta di consuntivo dell'operato del nostro amato sindaco durante tutto il suo mandato.
A prescindere dal fatto che grazie a dio sono munita di occhi (ancorchè leggermente miopi) che mi consentono agevolmente di rilevare i cambiamenti della città in cui vivo, le ottanta pagine di "consuntivo" sarebbero eccessive per chiunque sia munito di un briciolo materia grigia.
Albertini deve aver pensato la stessa cosa, visto che ha avuto il barbaro coraggio di allegare a plico e lettera un magnifico posterone riassuntivo.
La prima cosa che salta agli occhi sfogliando velocemente il libriccino è lo slogan "Abbiamo messo in comune la voglia di fare dei milanesi" che imperversa in ogni singola pagina, rigorosamente posizionato vicino allo stemmino del Comune. Considerando il fatto che il libriccino mi è arrivato almeno due settimane prima dell'annuncio della candidatura di Letizia Moratti, l'ossessivo slogan assume una connotazione leggermente diversa nel quadro generale degli eventi.
Mi piacerebbe soffermarmi ad analizzare ogni frase contenuta nel libriccino, ma quest'ultimo annovera una tale mole di idiozie che mi ci vorrebbero dei giorni interi per recensirle tutte. Pertanto mi limiterò a citarne solo alcune: chi desidera approfondire l'argomento, può gustarsi la versione integrale (comprensiva di magnifiche quanto artificiose fotografie di Milano) scaricando l'intero libriccino; devo però avvisarvi che il file, pur essendo in formato pdf, pesa quasi 50 Mb.
Signore e signori, ecco a voi una carrellata di alcune delle perle contenute nel libriccino di Albertini: vi assicuro di aver copiato pedissequamente alcuni brani (aggiungendo a volte anche la miniatura di qualche fotografia che li accompagna), sebbene li abbia inseriti in ordine sparso.
Nuovo look per le piazze
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Sono in tutto 25 le piazze protagoniste di un vasto e articolato intevento di riqualificazione dell'arredo urbano, che coinvolge il centro cittadino ma anche aree della periferia. Riqualificare le piazze vuol dire ricreare gli spazi fisici tradizionali dell'incontro, restituendo ai residenti la memoria storica dei luoghi dove scorre la vita di tutti i giorni.
Quando ho visto la fotografia che vuole esemplificare la tanto decantata riqualificazione della città, non ho potuto fare a meno di scoppiare a ridere: Piazza Cadorna ospita quella scultura da tanti di quegli anni che sinceramente non riesco a ricordare come potesse essere prima !!!
Scuole rimesse a nuovo, record di investimenti
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Fino al 1997 venivano spesi dieci milioni di euro per ristrutturare gli edifici scolastici: non più di cinque l'anno su un totale di 550. Solo negli ultimi anni i finanziamenti sono saliti a 325 milioni di euro. Oltre cento scuole sono state interamente rinnovate, gli edifici interessati dall'amianto sono stati bonificati, ben 254 sono stati messi a norma e in altri 96 sono state eliminate le barriere architettoniche. Fare scuola in un ambiente sano non è solo una priorità: è un obbligo.
Quante belle frasi fatte !!! Peccato che nella mia zona le scuole cadano letteralmente a pezzi: sovente gli studenti sono stati costretti a tornare a casa, perchè le aule si allagano in occasione della prima pioggia stagionale. La situazione era talmente disperata che i genitori, non potendo più tollerare che piovesse in testa ai figli durante le ore di lezione, hanno organizzato una singolare forma di protesta: si sono autotassati per comprare i materiali di prima necessità e sono andati a scuola di domenica per tappare le falle più grosse, dare una mano di vernice ai muri delle aule, riparare gli armadi vetusti ormai pericolanti...
Non credo ci sia altro da aggiungere.
La metropolitana corre
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Abbiamo aggiunto più di 40 chilometri di rotaie e dato il via alla quarta e alla quinta linea della metropolitana, che arriverà ai confini di Sesto San Giovanni. Quella che era una rete di trasporto cittadina, è sempre più un servizio per tutto l'hinterland.
Fantastico !!! A parte il fatto che una linea della metropolitana arriva già a Sesto San Giovanni (quindi non ne serve assolutamente un'altra in quella zona), vorrei tanto sapere che cosa ne pensano gli abitanti di Bresso e affini del "servizio per tutto l'hinterland": prima potevano raggiungere la metropolitana prendendo solo un autobus, adesso sono costretti a cambiare mezzo per ben due volte prima di arrivare a destinazione.
Siamo una città verde
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Per la prima volta nella nostra storia recente, la metà delle aree riqualificate è destinata a verde. La superficie totale di parchi e giardini è raddoppiata: i dieci milioni di metri quadrati ereditati nel '97 sono adesso quasi 18, e saliranno a 20 nel 2006, quasi sei volte il Central Park a New York. La nostra scelta è semplice e chiara: pensare all'oggi per preparare il domani.
Ho capito bene? Il totale delle aree verdi di Milano è maggiore dell'area occupata da un parco di New York e tu te ne stai vantando? Mi piacerebbe sapere se le aree del Parco Nord che verranno rase al suolo per consentire la costruzione della strada interquartiere nord (la famigerata gronda nord) sono computate nella stima, ma soprattutto sono curiosa di conoscere l'opinione dei comitati di difesa del Bosco di Gioia.
Siamo una città che si muove
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Naturalmente abbiamo ancora progetti da avviare, altri da completare: le due nuove linee della metropolitana e il prolungamento di quelle esistenti, il secondo passante ferroviario, l'estensione della sosta regolamentata fino alla circonvallazione esterna, collegamenti stradali sul modello dei grandi boulevards come la strada interquartiere nord, nuovi parcheggi, itinerari ciclabili, isole ambientali.
Sono allibita: non riesco a capire come ci si possa vantare di voler portare a termine quella che viene comunemente chiamata gronda nord, dal momento che la Comunità Europea ha pesantemente sanzionato il progetto a causa dell'impatto ambientale disastroso che avrebbe provocato la sua realizzazione.
Domatori del traffico
Abbiamo messo in Comune la voglia di fare dei milanesi. [...] Ho avuto un chiodo fisso: rendere più scorrevole la circolazione stradale. Per riuscirci più speditamente, ho chiesto ed ottenuto i poteri speciali di Commissario per il traffico. Oggi si è ridotto del 10% il numero dei veicoli circolanti in città e addirittura del 13% entro i Bastioni.
Complimenti: la fotografia esplica perfettamente lo stile con cui hai affrontato i problemi di circolazione di Milano. Mi permetto di ricordare che il quattro, nonostante sembri essere un mezzo avveniristico di grande prestigio, agli occhi degli utenti si presenta in questo modo:
Con questa immagine concludo la breve panoramica volta ad illustrare parte dei contenuti del magnifico libretto che mi è stato inviato a casa a mie spese: oltre il danno, la beffa.