Sono mesi che non faccio altro che parlare della riforma costituzionale, di quanto sia deleteria, di quanto sia importante andare a votare al referendum confermativo per trasformare in carta straccia il ddl 2554 D... Ho urlato, strepitato, ho rotto le scatole a destra e a manca per informare più gente possibile del danno che stava per essere perpetrato alle nostre spalle.
Per farla breve, direi che la gif che ho scippato a maus riassume perfettamente il mio pensiero.
Eppure...
Eppure mi tocca ammettere che non ero poi così convinta che ce l'avremmo fatta: temevo che gli Italiani, ormai così abituati a disinteressarsi della politica, potessero disertare un appuntamento tanto importante o farsi abbindolare dalle pubblicità disinformative che hanno letteralmente infestato le reti mediaset.
Nei momenti di sconforto ho scritto persino degli encomi funebri, tipo questo:
La nostra amatissima Repubblica giace agonizzante su un letto di morte, circondata da immensi bouquet di fiori, che con i loro colori sgargianti ed i dolci profumi che emanano vorrebbero quasi distogliere l'attenzione dal dramma che si sta consumando.
Lei è ferita, sofferente, con le ossa rotte e una cinquantina di piaghe sanguinanti: le hanno spezzato la spina dorsale nell'ottusa convinzione di potere, in tal modo, risparmiare ossigeno e alleggerire le fatiche di un cuore malato che non ha quasi più voglia di battere.
Tremando, stringe in pugno un lembo di quel Tricolore che oramai non è nulla più di un lenzuolo sgualcito dal tempo, pieno di strappi e maldestri rammendi. Con gli occhi velati di lacrime osserva i suoi carnefici sorridere, lieti di poterLa ammirare in siffatte condizioni, trepidanti nell'attesa di vederLe esalare il Suo ultimo respiro.
Ma un pensiero si insinua pian piano nella Sua mente ed una luce improvvisa brilla in fondo ai Suoi occhi, anche se solo per un istante: la consapevolezza di Sè pervade il suo spirito, inebriato dal ricordo ancor vivo di chi ha perso tutto, anche la vita, pur di proteggerLa. Nasce in Lei la folle speranza che possa esistere una medicina in grado di porre fine alle Sue immani sofferenze, un elisir miracoloso che la riporti ai Suoi antichi splendori.
Dolcissima Repubblica, non arrenderti, perchè un rimedio esiste:
la Cura siamo Noi.
Contrariamente alle mie pessimistiche aspettative, metà degli Italiani si è recata alle urne per salvare la nostra Costituzione, per far capire ai nostri politicanti che se in questo paese le cose non funzionano la colpa non è imputabile alle leggi, bensì ai politicanti che cercano di modificarle a proprio uso e consumo (allo scopo di aggirarle con più facilità).
A tutti coloro che hanno cancellato quello scempio di disegno di legge spetta un sentito ringraziamento da parte dei nostri posteri.