Ultimamente si fa un gran parlare di Class Action, di gruppi coesi di clienti o di consumatori (mai di cittadini!) che si riuniscono allo scopo di far valere qualche presunto diritto, o meglio, allo scopo di ottenere dei risarcimenti danni. In Italia le Class Action sono una novità, perchè noi, fanalino di coda dell'intera Europa, fatichiamo sempre ad importare dall'estero le cose positive.
La Class Action Anti Spam cui mi riferisco io non è in realtà una vera e propria Class Action, nel senso che non ci costituiremo parte civile in un megaprocesso di gruppo... Ho una proposta, che in realtà è una sorta di beffa: se aderirete numerosi a questa mia iniziativa (pacifica), forse potremo ottenere qualche risultato. Anche dovesse dimostrarsi un gran buco nell'acqua, senz'altro questa class action dei poveri ci darà modo di farci quattro grasse risate.
Avete presente quelle fantastiche pubblicità, spammanti al massimo, che tutti prima o poi si ritrovano in casella postale? E' sufficiente commettere una sola volta il madornale errore di pagare qualcosa a rate per ritrovarsi inseriti nell'immenso database di papabili sottoscrittori di contratti capestro. Alla faccia del D.L. 196/2003, riuscire a cancellare il proprio nominativo da questi database è un'impresa ardua e onerosa, perchè richiede l'esborso del costo quantomeno di qualche telefonata e qualche fax, che moltiplicato per il numero di disdette può diventare una cifra di tutto rispetto (senza tener conto del dispendio di tempo ed energie).
Se lo spam (cartaceo) elettorale può irritarmi o al più divertirmi, lo spam (cartaceo) che mi invita con fare suadente a sottoscrivere una finanziaria per farmi prestare qualche cifra irrisoria con TAN 8% e TAEG 23% aumentabile fino ai massimi consentiti dalla legge antiusura (testuali parole scritte in times new roman corpo 6 nella metà di questi contratti) è un insulto alla mia intelligenza (e alla vostra, ovviamente). Questo sì che è uno spam in grado di farmi saltare i nervi !!!
La class action anti spam, che class action non è, nasce da una constatazione casuale: all'interno di questi simpatici plichi contenenti proposte di contratto, letterine di accompagnatoria, moduli precompilati e tanta altra bella cartaccia, c'è sempre anche una busta preaffrancata per rispedire al mittente il contratto debitamente sottoscritto. E' una busta preaffrancata, a spese del mittente (che conta di rifarsi col TAEG): perchè buttarla via?
Personalmente, dopo aver strappato con dovizia e attenzione tutti i precontratti e i contratti presenti in questi plichi pubblicitari, prendo la busta preaffrancata e ci inserisco dentro un bel foglio, scritto di mio pugno in bella calligrafia, con la richiesta di rimozione (ai sensi della 196/2003) del mio nominativo dal database da cui loro estraggono i dati per l'invio di pubblicità e comunicazioni.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: non firmo mai la richiesta, perchè di aziende fasulle che non si fanno scrupoli ad utilizzare metodi poco leciti per raggirare persone in buona fede ce n'è un sacco e una sporta.
Se l'azienda cui invio la busta (a sue spese) è un'azienda onesta, rimuoverà il mio nominativo; se si tratta invece di una di quelle che spesso sentiamo nominare ai telegiornali, si limiterà a cestinare il mio foglietto. Ma volete mettere la soddisfazione di immaginare la faccia delusa e un po' irritata di chi aprirà la busta, pregustando l'ebrezza di aver messo le mani su un nuovo contratto, quando si ritroverà invece la mia letterina?
A onor del vero, devo comunque ammettere che da quando ho preso la buona abitudine di spendere qualche minuto del mio tempo per portare avanti la mia strategia, questo tipo di spam cartaceo si è diradato moltissimo. Confido che un giorno riusciremo a debellarlo totalmente.