In questi giorni tipicamente autunnali, freddi, grigi e molto inquinati, mi sono spesso sorpresa a canticchiare un motivetto del '66, che mai come ora mi è sembrato tanto attuale. Non voglio svelarvi il titolo, mi limito a cantarvene qualche strofa...
Là dove c'era l'erba ora c'è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà? Non so perché, perché continuano a costruire le case e non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba...
Sarà l'autunno che, per sua stessa natura, mette tristezza.
Sono anni che promettono ai milanesi delle città a misura d'uomo; l'egregia signora Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti non fa altro che rassicurarci del fatto che Milano ben presto sarà un'oasi verde, grazie a misure quali l'ecopass o il tentativo di dipingere tutte le aree di parcheggio con quelle folcloristiche ancorchè decorative strisce blu (per questa volta faccio la brava e non scendo nel dettaglio).
Milano ormai è diventata un unico, immenso cantiere: ogni santo giorno spunta un nuovo cartello di lavori stradali, intere vie vengono chiuse al traffico e i cittadini girano come trottole impazzite nel vano tentativo di raggiungere per tempo il luogo di lavoro.
Bisogna portare pazienza e fare qualche piccolo sacrificio, stanno lavorando per noi: più verde per tutti. Giusto?
Certo ricorderete di avermi sentito parlare a lungo dell'insensato allarmismo ingeneratosi fra i milanesi della zona 9, allorchè si sono visti recintare all'improvviso i giardinetti sottocasa.
Era poi stato chiarito il banale malinteso, dal momento che non si trattava di un malcelato tentativo di portare avanti il famigerato progetto noto ai più come "gronda nord", bensì della creazione di un'area di supporto per gli imminenti lavori della metrotranvia.
E io che pensavo si trattasse di cementificare un'ampia e molto frequentata area verde! Tremavo al pensiero di dover rinunciare a quei magnifici giardinetti di cui ho postato nuovamente un paio di foto in questa pagina (tanto per sbattervele subito sotto gli occhi, nel caso in cui non aveste voglia di seguire i link)...
Volete sapere come si è evoluta la situazione? Ecco tre o quattro scatti recenti, per i quali devo (come al solito!) ringraziare il mio amico Fulvio.
Guardate la casetta gialla che si vede in questa foto. Scrollate un attimo e osservate attentamente la prima foto che ho postato in questa pagina: la casetta gialla è la stessa che si vede sotto il segnale di senso unico. Sì, proprio quella lì nascosta dagli alberi. E' ovvio che le due foto sono state scattate da posizioni completamente diverse l'una dall'altra, ma la casetta gialla è la medesima. Immaginate come vi sentireste se abitaste lì, e come sareste felici di constatare il netto miglioramento del panorama di cui potreste godere affacciandovi al balcone.
Anche la palazzina grigia che si vede in questa foto (quella vicino all'albero... come quale albero?) è presente nella prima foto che ho postato in alto: scrollare per credere. Se non riuscite proprio a trovarla, forse è perchè c'è qualche pianta troppo alta che ne copre la visuale. Invece, in questa foto, l'edificio si vede molto bene. Non è forse molto meglio così?
L'edificio grigio oggetto di questa fotografia è lo stesso che si intravede nella seconda foto, che è stata scattata da molto più lontano. Vi voglio fornire un piccolo indizio per identificarlo: nella seconda foto, l'edificio in questione si trova all'estrema destra dell'immagine.
Questa foto invece l'ho inserita per farvi vedere un po' di verde... Il verde dei teloni che ricoprono il materiale del cantiere.